La Geometria dei Sottratti: il duo comico artistico degli autori ed interpreti Massimiliano Mazzei e Francesco Bove. Vediamo cosa affermano in questa intervista:
Gentili Massimiliano e Francesco, quando e da dove nasce La Geometria dei Sottratti?
Massimiliano: L’idea del titolo mi è venuta in mente durante il mio soggiorno Erasmus a Barcellona: lì mi insegnarono un gioco chiamato “La Geometría de la Resta” che consisteva nel tagliare un ananas in 4 parti ed a turno utilizzare uno dei quarti per farne qualcosa di buffo, ovviamente subito dopo quel quarto doveva essere rimpiazzato con qualcos’altro a scelta, come un cd degli Avion Travel, una torta di mele o un cetriolo maturo. Riporto ancora i dolorosi segni di quel gioco sul mio corpo.
Francesco: “La Geometria dei Sottratti” nasce dal nulla, l’idea l’ha avuta il nostro caro amico al cinema durante la proiezione di “Interstellar” (che non ho visto tra l’altro). Piero, così si chiamava, ci informa che esiste, in fisica (e io subito pensai alle ore di educazione fisica al liceo), un principio della dinamica ove ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Basta sottrarsi a questo per avere una “geometria dei sottratti” che Hengel, il filosofo austriaco del relativismo fisiologico di fine ottocento, teorizzava come “il nascere sulla terra”. Ecco, per noi, “La Geometria dei Sottratti” è il nascere sulla terra.
Cosa significa, nello specifico La Geometria dei Sottratti?
Massimiliano: Questo titolo esprime concretamente quello che succede quando viene organizzata una serata musicale di nuovo cantautorato italiano mentre dall’altra parte della città si esibisce Gigione; viene inaugurata una nuova pizzeria o Kiko regala rossetti: tutto il pubblico sottratto alla creatività musicale in potenza si concentra in atto con una pizza in mano cantando a squarciagola “A’ campagnola” mentre con l’altra mano prova su delle labbra il rossetto valorosamente conquistato.
Francesco: E qui voglio citare il famoso Strudel, considerato dai più il primo filosofo pop della storia della filosofia di tutti i tempi. Secondo Strudel, se una persona si sottrae a un avvenimento, considerato – logopedisticamente parlando – noioso, in lui può soggiungere il senso di colpa che diventerà parte integrante del suo carattere. Cioè sto dicendo che può forgiare il suo carattere, capito? Allora noi vogliamo raccontare l’epopea di tutti i sottratti, a partire da Otello fino ad arrivare a Roberto Da Crema, senza finire nella matematica dei sentimenti.
Qual è l’intento del vostro duo? E perché proprio un duo? Avete mai considerato l’idea di integrare nuovi artisti?
Massimiliano: Noi facciamo sul palco quello che vorremmo andare a vedere, mettiamo in scena tutto quello che amiamo da sempre: volgarità, riferimenti sessuali gratuiti e quella magica atmosfera del correre a piedi nudi su di un prato rigoglioso ricoperto di brina all’alba di un nuovo giorno, fin quando non termina l’effetto della psilocibina. Il due indica perfettamente la nostra Geometria: anche nel nostro corpo abbiamo due mani, due polmoni, due reni, due orecchie, due occhi, due un po’ di tutto senza scendere nei particolari. Questo ci permette di scaricare perfettamente tra di noi le responsabilità con la formula che oramai è diventata uno standard “Se la colpa non è mia è la tua”. In tre sarebbe stato molto più difficile.
Francesco: Noi siamo un duo ma ci sdoppiamo continuamente. Diventiamo tre, quattro, sette, talvolta dieci, in base al numero di personaggi tirati in ballo. Proprio ieri ci ha mandato una mail Brigida Washington, una delle più grandi cantanti europee di soul, famosa per i suoi speed-date-concert, cioè concerti dove le persone possono incontrarsi e stare assieme. Ma non è l’unica : non ci crederete ma presto avremo sul palco, con noi, l’apprezzatissimo Colin Farro con la nota attrice Mia Farro!
Massimiliano: Con i prossimi spettacoli è molto probabile che avverrà, è da tempo oramai che vorremmo integrare all’interno del nostro spettacolo un corpo di ballo femminile brasiliano, e perché no anche comici donna, anche non brasiliani.
Cosa vorreste trasmettere durante le vostre performance comico-artistiche?
Massimiliano: Non amo particolarmente il calcio, quindi escluderei a priori la possibilità di trasmettere delle partite durante le nostre performance. Magari potremmo pensare a dei cartoni animati anni 50 oppure delle televendite di coltelli o batterie di pentole: quelle ad esempio sarebbero perfettamente in linea con il nostro spettacolo. Specialmente quelle dei coltelli in cui tagliano le lattine di Coca-Cola.
Siete felici del successo che state riscontrando?
Massimiliano: Sono molto felice per il successo che sta avendo lo spettacolo, è stata una scommessa che finora ci ha portato ad ottimi risultati; all’inizio pensavamo che tutto quel cattivo gusto non avrebbe funzionato, oltre all’assenza di giochi di parole e tormentoni: eravamo quasi spaventati. Poi il pubblico ha riso, e per fortuna non si è più fermato.
Francesco: Come diceva Tony Umbrella, il più grande filosofo pop dopo Strudel, “la vita è una citazione continua, ci succede il successo se non abbiamo lasciato nulla”. Ecco, io la vedo proprio così! Successo è participio passato del verbo succedere, è qualcosa che non è più. Infatti noi non l’abbiamo mai visto, appartiene ai nostri genitori e non alla nostra generazione. Anche la felicità non esiste ma si può raccontare. Simona Molinari canta “ah la felicità, non ricordo più che sapore ha la felicità” e intanto Cincotti canticchia, sommessamente, “oh I need you back”. Ecco per me la felicità è quando incontri Simona Molinari davanti casa tua che ti canta “La felicità” senza Peter Cincotti e ti chiede “hai un po’ di basilico? Posso entrare?”. Quello, sì, che è un successo! Ma, purtroppo, a me e Massimiliano non è ancora successo!
Ulteriori informazioni: La Geometria dei Sottratti – Pagina Fb Ufficiale
Sabrina Mautone