Tangenti, riciclaggio, frode, corruzione. Attorno a tutto ciò verte lo scandalo che, nell’ultima settimana, ha scosso il panorama calcistico mondiale. Le indagini continuano senza sosta ed ogni giorno c’è qualcosa di nuovo, qualcosa di sporco che emerge da questo mare putrido.
IL “CASO HENRY” – Nella giornata di ieri è spuntata un’altra tangente. Questa volta, però, non per l’assegnazione di un mondiale o di qualsivoglia torneo calcistico. È la mazzetta che la FIFA pagò alla FAI (Football Association of Ireland) dopo la clamorosa svista arbitrale sul famigerato fallo di mano di Henry nello spareggio tra Francia ed Irlanda, una svista che sostanzialmente decretò l’esclusione dell’Éire di Trapattoni da Sudafrica 2010. Secondo le dichiarazioni del numero uno della FAI, il presidente John Delaney, i massimi esponenti del calcio irlandese ai tempi erano intenzionati a fare causa alla FIFA per chiedere un risarcimento. Lo screzio tra FAI e FIFA fu risolto con un accordo extragiudiziario tra il fresco dimissionario Blatter e Delaney stesso: «Questo avvenne un giovedì e il lunedì successivo l’accordo era firmato. È stato un ottimo accordo per la FAI». La cifra si aggirerebbe attorno ai 5 milioni di euro, una somma di denaro più che sufficiente per mettere a tacere l’Irlanda ed evitare la bufera che stava per incombere.
QUESTIONE MONDIALI – Intanto, dopo i primi arresti e le dimissioni di Blatter, continuano le indagini dell’FBI per l’assegnazione dei mondiali passati e futuri. È di stanotte la notizia che anche l’assegnazione al Brasile per la Coppa del mondo 2014 non sarebbe avvenuta regolarmente. Stando ad alcune indiscrezioni provenienti dagli Stati Uniti, gli occhi sarebbero puntati sui rapporti tra l’ex presidente della Federcalcio brasiliana Ricardo Teixeira e il segretario generale della FIFA Jerome Valcke, uno degli indagati principali di tutta l’inchiesta. Nel frattempo, è sotto monitoraggio anche la situazione per i mondiali del 2018 e del 2022. Il ministro dello Sport russo Vitaly Mutko ha dichiarato fermamente che il paese è stato scelto in modo legittimo dalla FIFA e che dunque non c’è nessuna intenzione di annullare il mondiale. Per quanto riguarda invece Qatar 2022, il ministro della Cultura britannico John Whittingdale ha fatto sapere che l’Inghilterra sta osservando la situazione e che, nel caso in cui ce ne fosse bisogno, il paese sarebbe pronto ad ospitare l’evento. L’Inghilterra, infatti, si candidò senza successo per i mondiali del 2018. Chissà che questa non sia la volta buona.
Fonte immagine in evidenza: L’Equipe
Fonte video media: google.it
Fonte virgolettati: La Stampa
Marco Puca