Parole che risucchiano la vita, tatuandola su carta, nero su bianco; fogli che raccontano momenti semplici eppure eccezionali, che ingabbiano il flusso delle emozioni lasciando che esso si sondi nel cuore del lettore: è quello che fa Benedetta De Nicola con il suo romanzo d’esordio ‘La voglia di caffè’, pubblicato da dreamBOOK edizioni la scorsa estate.
Tra le pagine del libro della giovanissima scrittrice napoletana si aggira un essere misterioso, senza sesso, animato da una fame insaziabile di storie e da un sete impellente di caffè, preferibilmente bollente, nero come l’oscurità che tutto l’avvolge.
Con fare disinvolto e sempre in compagnia del suo cappello, ID — questo è il nome dello strano individuo — percorre le strade di Napoli, Sorrento e Positano alla ricerca di vite da rubare, di attimi da intrappolare nel suo taccuino; esso si siede comodamente sugli scalini dell’Università, sulle seggiole traballanti della circumvesuviana o al tavolo di un bar dal quale si respira profumo di mare e, senza fretta, scruta gli animi dei passanti per carpirne le sensazioni, i pensieri, per afferrare e tirare a sé il loro filo esistenziale.
Non appena il ‘furto’ avviene, la voglia di caffè si fa incontrollabile: il cucchiaino lambisce la tazza, agitando il liquido nel cui sapore intenso l’essere ignoto troverà finalmente ristoro. Un rituale perfetto, un modo per versare dentro di sé ogni goccia sottratta alla ‘vittima’, divenuta già protagonista di un quadernino che funge per ID da migliore amico e ancora di salvezza. Ed è proprio la salvezza che quest’essere cerca, che ritrova ogni volta nella scrittura, rendendo quest’ultima la vera protagonista del romanzo.
Benedetta De Nicola lascia trasparire dal testo tanto di sè, fa sì che il lettore possa pian piano scoprire, oltre che qualcosa in più sull’individuo asessuato, anche qualche pezzetto di lei: ‘La voglia di caffè’ è pervaso dall’ammore per Partenope, per le sue tradizioni e i suoi odori; ogni personaggio — di grande rilievo dal punto di vista della caratterizzazione è quello di ‘Ossapive — nasce dal ventre di una terra che trasuda esuberanza, gioia e anche tanta tristezza, una terra che viene colta in tutta la sua imperfetta bellezza sia con le parole, sia con gli scatti fotografici che tappezzano il libro rafforzandone i contenuti, spalancandoci dinnanzi il mondo nel quale ID si trova immerso.
Emerge con forza pure la passione dell’autrice per la musica, per la letteratura tant’è che nel libro non mancano versi, frammenti di canzoni, tutti collocati in punti strategici, negli snodi di maggiore accensione emotiva.
‘La voglia di caffè’, dunque, è un romanzo ben curato sotto tutti i punti di vista, che sorprende per la sua freschezza e la sua profondità. Partorito da un sogno che Benedetta De Nicola serbava nel cassetto da sempre, esso ci fa sentire attori e spettatori delle tante storie raccontate e, forse, pure un po’ ladri, al pari di quell’essere misterioso che vaga per la città: chi di noi, in treno o al bar, non hai mai provato a rubar con gli occhi la vita di qualcun altro?
Anna Gilda Scafaro