Ancora una volta le parole del Patron azzurro Aurelio De Laurentis creano malumore tra i tifosi del Napoli e stridono con l’entusiasmo di una piazza a seguito della recente conquista della SuperCoppa Italiana (leggi anche: SuperCoppa Italiana: il Napoli vince ai rigori). Galeotta è stata la dichiarazione secondo cui ADL, in netta contraddizione con le precedenti, avrebbe ammesso che l’ambiente partenopeo non è ancora pronto per la vittoria dello scudetto. Ricostruiamo la vicenda.
- Il 23 luglio 2014, a Folgarida, il Presidente ADL disse: “Lo Scudetto voglio vincerlo, lotteremo sicuramente per questo traguardo. Io però sono una persona onesta e sincera, da me non avrete mai bugie. Io credo che noi siamo maturi per continuare ad essere forti e giocarcela fino alla fine per lo scudetto”.
Di seguito il video in cui ADL dichiara quanto riportato poc’anzi:
A seguito del ritiro di Dimaro, però, arrivano le prime delusioni: debacle ai preliminari di Champions League e calciomercato tutt’altro che convincente. Poi inizia il campionato, e già alla 16ª giornata la corsa scudetto sembra essere lotta privata tra Juventus e Roma: il Napoli, seppur terzo in classifica, è a 9 punti dai giallorossi (secondi) e a 12 punti dai bianconeri (primi). Dopo la sosta della Serie A per le festività di fine anno, gli azzurri vincono il secondo trofeo del 2014 (oltre alla Coppa Italia contro la Fiorentina): la SuperCoppa Italiana, a Doha in Qatar, contro la Juventus e, dopo non molto tempo, con l’entusiasmo dei tifosi ancora alle stelle, ecco arrivare il tonfo nelle parole del Presidente.
- Il 2 gennaio 2015, a Napoli, ADL ha dichiarato: “Un errore che mi riconosco è aver detto durante il ritiro di Dimaro che avremmo vinto lo scudetto. Sulla razionalità del presidente è prevalsa la passione del tifoso: mi sono lasciato prendere la mano. Si vince quando c’è un fronte unico composto da squadra, società e tifosi. Lo scudetto ci sarà quando l’ambiente sarà maturo”.
Incoerenza? Pseudo-ammissione tra le righe di un qualche tipo di colpevolezza? Effettivo riscontro di non aver reso in campionato tanto quanto ci si aspettava? Immaturità?
Intanto arriva, da parte dei tifosi, la miglior risposta possibile: spalti gremiti allo Stadio San Paolo con oltre 25.000 persone pronte ad essere vicine anche nel 2015 alla maglia ed ai propri beniamini in campo. La SuperCoppa Italiana in bella mostra è stata una sorta di ciliegina sulla torta a cui però è mancato uno degli ingredienti principali: il Presidente. Era proprio lui il grande ed unico assente, che alle pagine de Il Mattino ha dichiarato: “Scudetto? Macchè, il fronte azzurro non è unito a partire dai tifosi e senza unità di intenti a quel punto la maturità è soltanto l’esame alla fine del liceo e non quella necessaria per lo scudetto”.
E’ pur vero che se di immaturità si deve parlare, non ne è esule la tifoseria tanto quanto la dirigenza del Napoli e lo stesso Presidente, ma in una piazza come quella di Napoli, che vive di calcio, commisurare la maturità con l’entusiasmo e l’empatia dei tifosi per la maglia, non è di certo un deterrente per la vittoria del tricolore o di un qualsiasi altro titolo. Ed anzi, se il Napoli è dove è ora, lo deve anche alla sua tifoseria che, talvolta esagerata e vittima del suo stesso amore, proprio con il suo calore ha dato la giusta carica alla squadra, quando in alcune occasioni fallivano nell’intento anche gli stessi allenatori susseguitisi nel tempo (leggi anche: Se il Napoli fosse dei Napoletani).
La verità sta nel mezzo, quindi l’ideale sarebbe raggiungere un equilibrio, sia da parte della società che dell’ambiente partenopeo, onde evitare un loop a scaricabarile che non giova a nessuno (leggi anche: Napoli: l’anno che verrà).
ADL: un uomo di cuore
ADL, che per più volte ha dimostrato di essere un uomo di cuore, non dovrebbe puntare il dito contro chi di cuore per il Napoli ne ha avuto sin da sempre, perché se è vero che ama Napoli ed il Napoli, nessuno meglio di lui può capire cosa si prova a dover ritornare sui propri passi dopo un’esplosione di entusiasmo. Errare è umano, ma perseverare è diabolico, soprattutto quando ci sono in ballo dei sentimenti che di razionale non hanno nulla, neanche le dichiarazioni con cui si prova a descriverli da ambo le parti.
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Fabio Palliola
La Coppa Italia la abbiamo vinta contro la Fiorentina, con la Roma abbiamo giocato le semifinali.