Probabilmente molti spettatori del tennis moderno non si ricordano benissimo di Mahesh Bhupathi, il primo tennista indiano a trionfare ad un Grand Slam. Il 28 Novembre, nelle città di Manilla, Singapore, Dubai e New Delhi, su sua iniziativa ha preso il via l’International Premier Tennis League. Ciò che contraddistingue questo torneo d’esibizione rispetto ai tanti altri che solitamente si giocano – per lo più per scopi benefici – durante il periodo natalizio è la modifica del regolamento tennistico.

Al giorno d’oggi una partita di tennis può durare anche più di 5 ore, specialmente negli Slam dove possiamo assistere a 5 set combattutissimi. Questo, secondo gli esperti dell’audience, può ridurre il numero di telespettatori ed appassionati al gioco del tennis. Si è dunque pensato di stravolgere un po’ il regolamento, non tanto tecnico quanto tempistico, per ridurre la longevità dei match ed accrescere lo spettacolo, gli spettatori e soprattutto la curiosità verso il nuovo.

A “promuovere” tutto ciò, ovviamente, il torneo asiatico a chiamato a sè grandi stelle contemporaneee del tennis mondiale: Roger Federer, Novak Djokovic, Maria Sharapova, Serena Williams; e come se non bastassero loro hanno rispolverato le racchette anche vecchie glorie come Andre Agassi, Goran Ivanišević, Pete Sampras e Martina Hingis.

Il torneo si divide in 4 squadre che si affronteranno in un girone all’italiana. Ogni match tra una squadra e l’altra è composta da 5 set: un singolare maschile, un singolare femminile, un doppio maschile, un doppio misto ed una partita tra ex tennisti.

La principale curiosità sta nella distribuzione di punti: ogni set rappresenta una partita tradizionale, la durata dei set è quella che tutti conosciamo, 6 game con almeno due di vantaggio per costituiscono l’assegnazione di un set. Ma a decidere la vittoria non è il maggior numero di set, bensì di game. I 5 set si giocano tutti, al termine di questi il conteggio di game vinti decreta il vincitore. (Può capitare dunque, che una squadra che abbia vinto 3 set ma con scarso margine di game perda la partita se la squadra avversaria, nonostante i soli 2 set di successo, siano stati vinti con grossi margini di game). Una partita vinta vale 4 punti in classifica, alla squadra sconfitta vengono conseguiti 2 punti se questa ha vinto più di 20 game, 1 punto se ne ha vinto 10, 0 se ne ha vinto un numero inferiore.

Altre modifiche rilevanti sono l’inserimento dello shoot-out che va a sostituire il tie-break. Non si attua sul 6-6 ma sul 5-5 e consiste in 4′ di gioco continuo in cui chi realizza più punti ottiene il successo. Eliminati i vantaggi, dunque su parità di 40-40 all’interno di un game si andrà incontro ad un unico punto secco e decisivo. Ridotti i secondi di passaggio tra un punto e l’altro pena la perdita del punto stesso.

Il tennis, nonostante sia uno sport antichissimo, continua a presentarsi come innovativo ed imprevedibile. Probabilmente questo torneo dalle regole insolite ma comunque curiose potrebbe avvicinare qualche spettatore in più, e non far storcere il naso agli amanti del classico, vista la quasi nullità delle modifiche dal punto di vista tecnico, ma solo dal punto di vista tempistico e di assegnazione del punteggio.

Il torneo asiatico è visibile sulle reti di SuperTennis fino al 13 dicembre 2014.

Fonte immagine in evidenza: ilpost.it

Raffaele Cianni

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