ThisCrush è un social network che consente agli utenti di postare messaggi del tutto anonimi sulla bacheca dei propri amici pensato per aiutare i ragazzi a dichiararsi alla persona amata. Il nome, infatti, deriva dall’inglese e letteralmente significa ‘’questa cotta’’.

Il funzionamento è molto simile a quello di altre applicazioni più note come Ask, Sarahah e Whisper, ma nel caso di ThisCrush non è possibile né  rispondere ai messaggi postati sul proprio profilo né bloccare gli altri utenti. E’ proprio grazie a questa sua particolarità che questo social spesso viene utilizzato nella maniera meno opportuna, ossia come veicolo di messaggi offensivi e molto spesso denigratori nei confronti dei propri coetanei che, ahimè, non possono  difendersi dalle offese ricevute.

Sono sempre più i cosiddetti cyberbulli che utilizzano il social network per prendere di mira gli altri ragazzi postando messaggi inadeguati e nel peggiore dei casi minacce. Il primo a denunciare il fenomeno è stato il dottor Luca Pisano, psicoterapeuta supervisore dell’Osservatorio Nazionale Cybercrimine che sul proprio profilo Facebook ha postato il seguente messaggio: ” Si è notato che nel corso degli ultimi mesi ThisCrush, app in voga nel mondo adolescenziale sta proliferando tanto, ma  soprattutto per diffamare e scrivere messaggi di insulti verso i propri interlocutori.”

È per questo motivo che Pisano consiglia ai genitori di iscriversi al social network in questione comprenderlo a pieno in tutte le sue dinamiche in modo da poter monitorare l’attività dei propri figli e aiutarli in caso di necessità segnalando i contenuti offensivi e a sfondo sessuale.

Un gruppo composto da 250 genitori ha formato il team ‘’genitori digitalizzati’’ col fine di tutelare i propri ragazzi seguendo a pieno il consiglio del dottor Pisano. ThisCrush è, infatti, molto diffusa tra i ragazzi di età compresa tra i 12 e i 15 anni, ignari dei pericoli e dei danni che possono incombere utilizzando questa piattaforma.

È proprio l’innocenza e l’inesperienza a portare i giovanissimi ad essere vittime della rete o meglio di chi la utilizza in maniera poco opportuna. Spesso social o app pensati per tutt’altro possono divenire un pericolo per gli utenti, specie se adolescenti. In questi casi un aiuto esterno può rappresentare una soluzione al problema.

Eugenio Fiorentino

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