E’ Padre Giovanni Calvalcoli ad aver scatenato la polemica sulle parole pronunciate su Radio Maria, dopo aver dichiarato in diretta: «Dal punto di vista teologico questi disastri sono una conseguenza del peccato originale, si possono considerare come castigo del peccato originale. Castigo divino, certo che si ha l’impressione che queste offese che si recano pensate al matrimonio, alle famiglie, all’unione sessuale, vi è il fatto di pensare che si è davanti ad un richiamo molto forte, un castigo, della Provvidenza alle coscienze». Libero Pensiero ha ripreso immediatamente la notizia citando la fonte principale. Ma oggi, in trasmissione “La Zanzara”, il sacerdote non si dissocia dalle frasi che hanno creato disagio anche al Vaticano: «Confermo tutto, terremoti provocati da peccati dell’uomo come le unioni civili». «Il Vaticano? Si ripassino il catechismo».

La reazione del Vaticano

«Sono affermazioni offensive per i credenti e scandalose per chi non crede, datate al periodo precristiano e non rispondono alla teologia della Chiesa perché contrarie alla visione di Dio offertaci da Cristo. I terremotati ci perdonino, a loro solidarietà del PapaA parlare è Angelo Becciu, sostituto alla Segreteria di Stato e tra i più stretti collaboratori di papa Francesco, il quale condanna le parole andate in onda su Radio Maria.

La posizione di Radio Maria

Sulla pagina Facebook di Radio Maria è arrivata la dissociazione di se stessi, negando che ad intervenire fosse stato Padre Livio Fanzaga, altro sacerdote noto alle cronache per le sue parole su Monica Cirinnà e su Laura Boldrini.

“La direzione di Radio Maria smentisce categoricamente che P. Livio Fanzaga abbia pronunciato le parole attribuitegli riguardo “il terremoto che sarebbe colpa delle unioni civili”. Fra l’altro, il 30 ottobre, domenica, P. Livio non aveva nessuna diretta su Radio Maria. Le espressioni riportate sono di un conduttore esterno fatte a titolo personale, non rispecchiano assolutamente il pensiero di Radio Maria al riguardo. Dispiace constatare che, anche dopo il comunicato che stabilisce la verità dei fatti, alcuni mezzi di comunicazione continuano a diffondere notizie false”

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