Casalnuovo è pronta a scendere di nuovo in piazza per i propri diritti. C’at accis a salut, associazione contro la “Terra dei fuochi” diretta dallo stesso Aiello, torna in piazza venerdì 6 novembre 2015.
La salute è un diritto inalienabile all’uomo, nel momento in cui viene a mancare si ha l’obbligo di farsi sentire. Gabriele Aiello lo sa bene e come ogni anno incita i suoi concittadini a far sentire la propria voce.
Il 6 Novembre è una data simbolica scelta come forma di rispetto: il sei novembre è da calendario molto vicino al due di novembre, data in cui si celebrano i propri defunti; venerdì infatti si vuole celebrare la vita di tutte quelle persone, di tutti i figli, le madri e i padri morti troppo prematuramente, uccisi dalla propria terra, uccisi dalla Terra dei fuochi.
Casalnuovo ha attraversato una vera e propria estate di fuoco. Bisognava essere privi di narici per non accorgersi della puzza che nelle caldi notte estive affogava la città. Per chi non lo sapesse Casalnuovo ospita due aziende ai limiti del rispetto ambientale: la Ramoil, una raffineria di oli lubrificanti, e la Co.ma.sa s.n.c., un’azienda produttrice di cornici.
Casalnuovo non può rimanere in silenzio; i dati tumorali registrati in questa cittadina superano i limiti ma il Ministero degli interni non la reputa parte della così detta Terra dei Fuochi. “Casalnuovo è cinta da un muro tanto alto da giungere alla luna” dice Gabriel e poi ci spiega anche il perché: “Tutti i paesi che circondano Casalnuovo sono considerati appartenenti alla Terra dei Fuochi, tranne Casalnuovo che però fa parte del Patto fra Sindaci della Terra dei Fuochi; il tutto ha un che di paradossale”.
Avanzando un’ipotesi: Casalnuovo, forse, non può essere ritenuta parte della Terra dei fuochi perché se così fosse non potrebbe ospitare alcuni degli impianti che invece ospita.
L’associazione C’at accis a salut già negli anni passati ha cercato di combattere questi due giganti territoriali. Ma le migliorie per il rispetto ambientale apportate da queste imprese sono state nulle e dopo questa estate di fuoco va riaperto il discorso. Per questo Gabriel si dice intenzionato a non far finire il problema nel dimenticatoio. Casalnuovo vive la Terra dei fuochi e i suoi abitanti devono tutelarsi.
Innanzitutto, si parte da una sana informazione: il compito dell’associazione C’at accis a salut è quello di informare le persone a quanti rischi vanno in contro semplicemente respirando. Molti potranno anche saperlo, quelli che sono giunti al punto di perdere un familiare forse, ma non tutti ne sono a coscienza e, nessuno dovrebbe arrivare al punto di perdere una persona cara per poter aprire gli occhi. E tutti coloro che fossero interessati a capire a pieno la propria realtà territoriale sono invitati a scendere in piazza il giorno 6 novembre al grido “Riprendiamoci la nostra terra!”, l’appello lanciato da Aiello.
Alla manifestazione parteciperanno le seguenti associazioni territoriali: il presidio Libera Casalnuovo, Le mamme di tutti, Le mamme di Don Patriciello, Stop Biocidio, Rete della conoscenza, Link, Coperativa Ars e Un ponte per, Uds Campania, invece, invierà una delegazione per ogni fazione dell’interland casalnuovese fatta eccezione per l’Uds Pomigliano che non parteciperà all’evento.
Tutti in piazza a chiedere ciò che dovrebbe essere già stato fatto: bonifiche dei territori, mappature, analisi regionali; ma bonifiche con gare d’appalto trasparenti. In poche parole chiarezza, dati certi che urlino la realtà dei fatti. “Invito alla partecipazione all’evento perché insieme dobbiamo dare una scossa al paese. Questa terra sta morendo, abbiamo il 54 per cento di mortalità al colon retto, basta far finta che non stia succedendo nulla.” Ecco: questo, l’invito finale di Aiello.
Simona Pisano.