L'impatto del cambiamento climatico sulla salute del cervello: lo studio su The Lancet
Fonte: chenspec, Pixabay.com

L’impatto del cambiamento climatico è ormai evidente in molti ambiti (ambientali, psicologici, sociali ecc.), ma non era ancora ben conosciuta l’influenza che potesse avere sulla salute del cervello. Da poco un nuovo studio dell’University College di Londra su The Lancet Neurology ha dimostrato come questo possa influenzare il rischio di aggravare patologie neurologiche e psichiatriche: sono 19 le condizioni esaminate, tra cui ictus, emicrania, Alzheimer, meningite, epilessia, sclerosi multipla, ansia, depressione e schizofrenia.

Le tematiche emergenti

L’articolo pubblicato a giugno 2024 vaglia i dati forniti dal The Global Burden of Disease Study 2016 (GBD) per i casi clinici esaminati, senza tenere in considerazione l’impatto del solo inquinamento sull’aggravarsi di queste patologie, che era già stato esaminato in un’altra analisi.

Secondo questi dati, il numero di morti di adulti sopra i 65 anni è aumentato dell’85% dal 1991-2000 al 2013-22 a causa del riscaldamento globale, considerando che si sarebbe potuto assestare al 38% se le temperature non si fossero alzate.

Questo perché l’ipertermia può alterare la capacità dell’organismo di ristabilire la temperatura corporea in modo fisiologicamente corretto, andando ad alterare i meccanismi tipici per ristabilire la temperatura adeguata (sudorazione ed evaporazione) e, secondo gli studi esaminati dall’analisi in questione, può avere un effetto alterativo anche sul corretto funzionamento dei canali ionici. I canali ionici, biologicamente, sono responsabili del flusso di ioni chimici quali calcio, sodio e potassio, che permettono il corretto svolgimento dei processi fisiologici: il sodio, ad esempio, è importante nella trasmissione del segnale neuronale e, anche se il meccanismo per cui una sua alterazione possa favorire l’insorgenza di patologie neurologiche o aggravarle non è ancora chiaro, non sorprende possa avere un impatto a livello nervoso.

Le limitazioni dello studio

Restano comunque alcune controversie su quanto effettivamente il riscaldamento globale possa essere determinante sulla salute neurologica a causa dalla scarsità di alcuni dati, dell’eterogeneità individuale di una determinata patologia, di come alcune nazioni siano più affette dall’aumento delle temperature rispetto ad altre e dalla variabilità genetica delle popolazioni che può determinare anche l’adattamento a determinate condizioni climatiche.

Nonostante il cambiamento climatico sia una variabile drammatica della nostra quotidianità per aspetti non solo antropocentrici, storicamente le popolazioni tendono ad adattarsi ai cambi di temperatura. L’adattamento non è una conseguenza immediata, bisogna quindi studiare delle soluzioni che possano portare a ciò ma che tengano conto anche di chi è più svantaggiato: fasce vulnerabili fisiologicamente, socialmente ed economicamente.

Oltre a ciò, è importante tenere in considerazione di come la salute mentale possa essere influenzata da alcuni dei fattori comuni anche alla salute fisica e quindi, come tale, deve essere tenuta in considerazione per la valutazione di nuovi interventi terapeutici più adatti.

Miriana Di Gloria

Miriana Di Gloria
Studio biologia, per questo credo fermamente nella scienza come motore innovativo. Ho a cuore tematiche ambientali, sanitarie ed egualitarie più di qualsiasi altra cosa, per questo motivo credo nella collettivizzazione della scienza. Nel mio piccolo, cerco di affermarlo combattendo la disinformazione scientifica.

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