Domenica 4 giugno 2023 è stata celebrata in Italia la tredicesima edizione del National Animal Rights Day (NARD), ovvero la giornata nazionale per i diritti degli animali. Questa giornata è nata nel lontano 2011 negli Stati Uniti d’America, grazie all’organizzazione no profit “Our Planet. Theirs too” che decise di ricordare miliardi di vittime animali in tutto il mondo la prima domenica di giugno. In Italia, il NARD è stato celebrato per la prima volta da Napoli Animal Save tre anni fa nella città di Napoli, come riferisce Connie Dentice fondatrice locale e direttrice delle campagne globali della ONG Animal Save Movement. Nel corso degli anni è stato poi accolto da altre città come Roma, Bari, Milano e Bologna, per merito di numerose realtà antispeciste. Abbiamo quindi deciso di farvi conoscere il NARD attraverso le parole di Fiammetta Grasselli co-organizzatrice del capitolo Anonymous for the Voiceless di Roma, la quale è stata contattata per organizzare anche il NARD a Roma e seguire insieme ad Alessandro Monti e Mattia Trisolini la situazione in Italia (country liaison) coordinando le altre città.
Il 4 giugno, data in cui ricorre il National Animal Rights Day, si celebra anche la Giornata Mondiale dell’Ambiente: le due commemorazioni coincidono di proposito?
«Si organizza la Giornata Nazionale dei Diritti Animali la prima domenica di giugno, perché la si vuole assimilare al Memorial Day del 29 maggio, la giornata in cui negli Stati Uniti d’America, si celebrano i caduti in guerra».
È corretto definire il National Animal Rights Day come un momento di rielaborazione del lutto per l’uccisione di miliardi di animali ogni anno? Come e in quante fasi si svolge?
«Si, è il funerale che ogni anno ripetiamo per commemorarli tutti. Il NARD è una manifestazione dedicata esclusivamente a dare voce agli Animali e ai loro Diritti, ed è strutturata in tre diverse attività:
Commemorare i miliardi di animali abusati e uccisi in ogni momento per mano dell’uomo, quali allevamenti intensivi e non intensivi, mattatoi, allevamenti di pellicce, laboratori di vivisezione, caccia, circhi, zoo, acquari, rodei, feste tradizionali e quant’altro.
Educare il pubblico su questa triste realtà ed evidenziare l’impatto delle loro azioni sugli animali e sul nostro pianeta; informarli su cosa possono fare concretamente per cambiare rotta indicandogli le alternative per fargli abbracciare uno stile di vita vegano, libero dalla crudeltà e dalla violenza su altri esseri senzienti.
Celebrare gli Animali nelle nostre vite! Parlare di loro, della loro importanza su questo pianeta e inoltre celebrare anche chi dedica la vita o parte di essa, a combattere per proteggerli, curarli, aiutarli e soprattutto farli riconoscere da questa società come esseri aventi diritto, il primo dei quali quello alla vita e alla libertà».
Qual è il messaggio che cercate di trasmettere attraverso la celebrazione del National Animal Rights Day? Vi siete posti un obiettivo preciso e se sì, cosa occorre per raggiungerlo?
«L’obiettivo di questo evento è portare più persone possibile a firmare la Dichiarazione dei Diritti Animali, online presso il sito declarationofar.org. Sarà possibile farlo in maniera simbolica anche in piazza durante la manifestazione, dove attraverso una foglio di carta raccoglieremo pensieri e disegni dei passanti».
Che genere di reazioni ottenete dai passanti che vi incontrano in piazza e assistono al National Animal Rights Day? Riscontrate empatia con la causa animale?
«Ricordiamo che in altri Paesi del mondo la commemorazione include la presenza di corpi di animali senza vita, lo scopo non è scioccare la gente, ma mostrare loro nel modo più diretto e rispettoso possibile, i risultati tangibili delle loro scelte di vita, le loro vittime. A Roma sarà il nostro ospite speciale, Alfredo Meschi, a rappresentare tutte loro, attraverso le sue 40.000 “X” tatuate sul suo corpo».
L’attuale situazione degli animali non umani è più paragonabile a un olocausto, ovvero un momento storico ben definito, oppure a un processo costante e senza una fine sicura all’orizzonte?
«È un olocausto, si… molto più antico di quello che conosciamo dello scorso secolo. C’è molta strada ancora da fare, per estirpare dalle menti della gente, la normalizzazione all’abuso verso gli animali; modalità intesa dai più, come una semplice abitudine e tradizione. Ma la luce in fondo alla strada io la vedo, la vedo nei ragazzi e nelle ragazze con cui parlo in strada con AV (Anonymous for the Voiceless), ed è questo il motivo per il quale sento viva in me la passione da dedicare a questa causa, quanto più mi sarà possibile».
Gente comune e persone famose, attivisti e volontari di realtà animaliste ed antispeciste, hanno così partecipato quest’anno al National Animal Rights Day organizzato nelle diverse città di Italia, eccetto che a Napoli. Da programma, il NARD doveva essere presente anche nella città partenopea, come è avvenuto del resto durante gli anni passati. Tuttavia, dato i festeggiamenti previsti nel fine settimana per la vittoria della Società Sportiva Calcio Napoli del campionato italiano, quest’anno Animal Save Movment ha voluto mettere al primo posto la sicurezza degli attivisti e delle attiviste e rinunciare – seppur a mal in cuore – alla commemorazione in programma per la prima domenica di giugno. In ogni caso, anche Napoli Animal Save farà la sua parte per dare quanta più visibilità possibile all’evento, supportando comunque il National Animal Rights Day attraverso la pubblicazione di un video sui propri canali social, in modo da ribadire fermamente che questa Giornata dovrà continuare ad essere osservata fino a quando tutti gli animali non saranno liberi dalla schiavitù e i loro diritti non saranno stabiliti e protetti dalla legge.
Gabriele Caruso