“La terminologia “violenza contro le donne” indica ogni atto di violenza fondato sul genere che comporti o possa comportare per la donna danno o sofferenza fisica, psicologica o sessuale, includendo la minaccia di questi atti, coercizione o privazioni arbitrarie della libertà, che avvengono nel corso della vita pubblica o privata”. – Declaration on the Elimination of Violence against Women, 20 dicembre 1993 Risoluzione 48/104 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. (http://www.un.org/documents/ga/res/48/a48r104.htm)
La Casa di Accoglienza per donne maltrattate “La Casa di Marinella onlus” (QUI potete trovare il sito del centro) viene inaugurata nel dicembre del 2010 con l’intento di “creare sul territorio di Acerra un luogo di ospitalità temporanea e protezione per le donne vittime di violenza e i loro figli”. Nel corso degli anni si amplia il raggio d’azione del centro, così come l’equipe, anche grazie a dei corsi di formazione gratuiti per operatrici volontarie di I° e di II° livello organizzati dal centro stesso.
Nel febbraio del 2015, in collaborazione con il comune di Acerra, nasce S.T.O.P., lo Sportello Territoriale Obiettivo Prevenzione, che offre un servizio di ascolto, informazione, condivisione e sostegno 24 ore su 24, raggiungibile tramite il numero verde 800 68 44 40. L’anonimato e la segretezza da parte delle operatrici specializzate del centro sono alla base di tale servizio, nel rispetto della privacy delle donne in cerca di aiuto. L’obiettivo è quello di accompagnare le donne vittime di violenza domestica in un percorso di fuoriuscita dal maltrattamento e dal contesto pericoloso.
“Nel centro Antiviolenza si effettuano gratuitamente colloqui di accoglienza, percorsi individuali e di gruppo di elaborazione del trauma. L’intervento basato sull’empowerment, aiuta le donne vittime di violenza a riprendere il controllo sulla propria vita. Il Centro offre inoltre alle donne consulenze legali, civili, penali e minorili per aiutarle nel loro percorso di uscita dalla violenza risolvendo e affrontando i principali problemi esposti dalle donne a livello legislativo”. (Fonte)
Le operatrici del centro sono attive su tutto il territorio campano con convegni, campagne informative e di sensibilizzazione ed eventi di diverso tipo, in cui utilizzano spesso anche forme espressive artistiche, prima su tutte la rappresentazione teatrale.
“La Casa di Marinella” è una vera e propria casa, con all’interno una famiglia che sostiene donne che in un modo o nell’altro sono state vittime di violenza domestica per mano dei propri mariti, dei propri familiari o, anche, dei propri figli. I rapporti di coppia, nel particolare, sono quelli che più frequentemente possono spiegare le cause della violenza o, nei casi più gravi, degli omicidi. La realtà familiare, infatti, rappresenta per queste donne il luogo con più elevato rischio di omicidio, in quanto è in tale ambiente che l’aggressore può pensare di avere un totale controllo della vittima.
Le violenze subìte dalle ospiti, ma in generale da tutte le donne vittime di maltrattamento domestico, sono di diverso tipo: possono essere fisiche, psicologiche, economiche, sessuali o spirituali. Spesso due o più tipi di violenza coincidono.
Stando ai dati pubblicati in un Eurobarometro sulla violenza di genere (499-2016) presentato dalla Commissione Europea nel novembre 2016, quasi una donna su quattro in UE ha subito violenza fisica o sessuale da parte del partner a partire dall’età di 15 anni.
Nonostante l’84% degli europei pensi che la violenza domestica contro le donne sia inaccettabile (la percentuale sale all’88% se consideriamo solo il caso dell’Italia), circa un cittadino UE su tre afferma che un rapporto sessuale non consensuale possa essere giustificato da circostanze come “essere ubriachi o sotto effetto di stupefacenti”, “indossare abiti provocanti e sexy”, o “non dire chiaramente no o non difendersi fisicamente”.
Un altro dato allarmante riguarda la percezione in materia di violenza di genere: secondo il 22% degli intervistati nell’Unione (13% in Italia) le donne spesso inventano o esagerano accuse di violenza o stupro, mentre il 17% sostiene che la violenza nei confronti delle donne sia spesso provocata dalla vittima (11% in Italia).
Per quanto riguarda i servizi di assistenza per le vittime di violenza domestica, il Telefono Rosa è conosciuto da circa il 50% degli intervistati, la Rete Nazionale Antiviolenza (Servizio 1522 in Italia) dal 25% e le Case delle Donne dal 16%.
Circa il 30% degli intervistati afferma invece di non aver mai sentito parlare di alcun servizio di assistenza.
La ricerca, estesa a tutti i paesi dell’Unione Europea, ha visto partecipare 27,919 intervistati totali, tra questi 1013 in Italia. La conseguenza più diretta di questa ricerca, sarà lo stanziamento di 10 milioni di euro da parte dell’Unione nel 2017 per “sostenere interventi sul campo volti a prevenire la violenza di genere e aiutarne le vittime”.
Marta Buono
Salve ho letto tutto ma in nessuna riga parlate sulla violenza sulle donne su luogo di lavoro , fisicamente fatto da uomini ma psicologicamente da donne, io ho subito una violenza sul lavoro iniziata prima da alcune colleghe mi hanno stolkeggiato x mesi fino a quando non ho ricevuto un ricatto sessusale da un collega x mesi mi ha minacciato , sono uscita da quellincubo dopo qualche anno ho tentato il suicidio mi avevano così rovinato la vita che solo la morte lho vista come soluzione, e in tutta questa storia sola i miei cari mi hanno potuto dare un aiuto, ne sono venuta fuori solo con il loro amore e quella ombra nera che mi sussurrava di uccidermi non lo più vista e ne sentita