The Boys e il suo spin-off Gen V sono due serie TV che esplorano un universo in cui i superereoi (chiamati “super”) sono esseri corrotti, spietati e mossi da interessi personali. Questo approccio alternativo ha conquistato il grande pubblico, stanco della visione idealizzata e perfezionista dei supereroi offerta dai grandi blockbuster come quelli della Marvel o della DC. Attraverso una narrazione violenta e satirica, queste serie esplorano temi come il potere, la corruzione e la manipolazione mediatica.
Le origini di The Boys e Gen V
The Boys è una serie TV statunitense creata da Eric Kripke e basata sull’omonimo fumetto di Garth Ennis e Darick Robertson. Lanciata nel 2019 su Amazon Prime Video, la serie si distingue immediatamente per il suo approccio anti-convenzionale al genere supereroistico. Gli episodi alternano scene di azione e violenza con una satira pungente, il tutto ambientato in un mondo dove i supereroi sono idolatrati come delle celebrità.
Lo spin-off Gen V è stato creato da Michele Fazekas e Tara Butters e lanciato nel 2023 su Amazon Prime Video. La serie si concentra su un gruppo di giovani supereroi che frequentano la Godolkin University, un’istituzione che addestra nuove generazioni di super. Gen V mantiene il tono dissacrante della serie madre, ma sposta l’attenzione sulla lotta per il successo in una società corrotta e iper-competitiva.
La trama di The Boys
La storia ruota attorno ai Boys, un gruppo guidato da Billy Butcher (interpretato da Karl Urban), che combatte i supereroi corrotti. Si concentrano in particolare su quelli conosciuti come “I Sette”, un gruppo controllato dalla potente multinazionale Vought International che li gestisce come celebrità, trasformando ogni loro azione in una grande operazione di marketing per trarne profitto. Patriota (interpretato da Antony Starr), il più potente de I Sette, rappresenta l’eroe ideale agli occhi del pubblico, ma in realtà è un narcisista instabile, capace di uccidere senza rimorsi.
La trama prende una svolta quando Annie January, una giovane supereroina piena di speranza e valori conosciuta come Starlight (interpretata da Erin Moriarty), entra a far parte de I Sette. Presto si rende conto che il gruppo non è come lo aveva immaginato, ma è composto da figure corrotte e immorali, pronte a sfruttare il loro potere per scopi personali.
Parallelamente, la serie segue le vicende di Hughie Campbell (interpretato da Jack Quaid), un ragazzo normale la cui vita cambia quando la sua fidanzata viene uccisa accidentalmente da A-Train (interpretato da Jessie T. Usher), il supereroe più veloce del mondo. Questo tragico evento spinge Hughie a unirsi a Billy Butcher e ai Boys.
The Boys critica il capitalismo estremo e il culto delle celebrità, esponendo i danni che il potere può causare quando non è sottoposto a rigidi controlli. I supereroi, in questo mondo, sono strumenti delle multinazionali e rappresentano una classe dirigente che usa il proprio status per manipolare il pubblico. Il contrasto tra il gruppo dei Boys, uomini normali che cercano giustizia, e I Sette, supereroi corrotti, rappresenta un grido contro l’ingiustizia sociale.
I protagonisti di The Boys: gli antieroi imperfetti
Uno degli aspetti più affascinanti di The Boys è la complessità dei protagonisti, che si muovono nel sottile confine tra eroe e antieroe. Billy Butcher è un uomo consumato dal desiderio di vendetta. Dopo aver scoperto che sua moglie è stata violentata da Patriota, dedica la sua vita a distruggere i supereroi, spingendosi spesso oltre i limiti della moralità. Sebbene sembri motivato da un senso di giustizia, le sue azioni sono guidate più da odio e rancore, rendendolo un personaggio moralmente ambiguo e disposto a tutto pur di raggiungere i suoi obiettivi. Butcher non esita a manipolare o mettere in pericolo i suoi stessi compagni, dimostrando quanto sia pronto a sacrificare tutto, persino la sua umanità, per ottenere la sua vendetta.
Hughie Campbell, invece, è un ragazzo comune, traumatizzato dalla morte della fidanzata. All’inizio, Hughie è insicuro e vulnerabile, trascinato in questo mondo di violenza e cospirazioni quasi contro la sua volontà. Tuttavia, col passare del tempo, diventa sempre più assertivo e deciso. Anche se inizialmente è spinto solo dal desiderio di vendetta, il suo percorso lo porta a sviluppare una propria moralità, che spesso lo mette in contrasto con Butcher. Hughie rappresenta il cuore morale dei Boys, cercando di mantenere un certo senso di giustizia e umanità in un mondo corrotto.
Accanto a loro troviamo altri personaggi complessi, ognuno con la propria storia e le proprie motivazioni. Frenchie (interpretato da Tomer Capone) è un ex criminale, esperto di armi e tecnologia, che nel corso della serie rivela una profonda umanità. Nonostante il suo passato oscuro e i suoi metodi spesso violenti, Frenchie dimostra di avere un forte legame affettivo con i suoi compagni, in particolare con Kimiko, con la quale sviluppa un rapporto molto intimo e protettivo. Frenchie rappresenta un personaggio capace di gesti estremi, ma anche di grande compassione.
Kimiko (interpretata da Karen Fukuhara) è uno dei personaggi più tragici della serie. Silenziosa e letale, è stata trasformata in una super contro la sua volontà, in seguito agli esperimenti della Vought International. Kimiko, pur essendo dotata di forza sovrumana, si sente profondamente alienata e disumanizzata e lotta costantemente con la sua identità. Attraverso il suo rapporto con Frenchie, riesce a riscoprire la sua umanità, ma la sua violenza è sempre in agguato. Nonostante la sua brutale efficienza come killer, il personaggio di Kimiko è segnato da un desiderio di redenzione e dalla ricerca di una vita normale, lontana dal caos e dalla violenza che l’ha segnata.
Latte Materno (interpretato da Laz Alonso), noto come “MM”, è il membro più razionale e pacato del gruppo. Ex soldato e padre di famiglia, MM si unisce ai Boys spinto dal desiderio di giustizia e dalla volontà di proteggere la sua famiglia dal sistema corrotto che i super rappresentano. A differenza di Butcher, che è mosso dall’odio personale, MM ha un forte senso del dovere e della responsabilità. Rappresenta il punto di equilibrio nel gruppo, spesso costretto a mediare tra le pulsioni autodistruttive di Butcher e le esitazioni di Hughie. Il suo legame con la famiglia è centrale nel suo personaggio e offre una prospettiva più umana e pragmatica rispetto agli altri membri dei Boys.
Il personaggio più controverso della serie è senza dubbio Patriota. All’apparenza può sembrare l’eroe perfetto, un mix tra Superman e Capitan America, tuttavia nasconde una personalità profondamente disturbata. Ossessionato dal potere e dalla necessità di essere adorato, è capace di atti di estrema violenza e crudeltà. Nonostante la sua forza sovrumana, Patriota è un uomo insicuro e fragile, sempre in cerca di approvazione. La performance di Antony Starr, che riesce a bilanciare momenti di glaciale crudeltà con lampi di vulnerabilità emotiva, lo rende uno dei villain più memorabili della TV moderna. La sua relazione con i membri de I Sette e con la Vought International mostra come il potere incontrollato possa portare alla rovina sia chi lo esercita sia chi lo subisce.
I protagonisti di The Boys sono quindi figure profondamente imperfette, ognuna con i propri conflitti interni e le proprie motivazioni. La serie non offre personaggi nettamente buoni o cattivi, ma esplora le sfumature della moralità e della giustizia, facendo emergere l’idea che in un mondo corrotto non ci siano veri eroi, solo persone che cercano di sopravvivere o vendicarsi dei torti che hanno (o credono di aver) subito.
La trama di Gen V
Gen V è ambientato nella Godolkin University, una prestigiosa scuola per giovani super, gestita dalla Vought International. La protagonista principale è Marie Moreau (interpretata da Jaz Sinclair), una ragazza con l’abilità di manipolare il sangue. Marie arriva alla Godolkin University con il sogno di ottenere un posto tra i Top Rank, la classifica che misura i super più promettenti e che rappresenta la strada verso la celebrità e il successo. Tuttavia, il suo desiderio di emergere non è solo legato all’ambizione: Marie vuole riscattarsi dal suo tragico passato, segnato dall’incidente in cui ha ucciso i genitori con i suoi poteri durante l’adolescenza.
I temi centrali di Gen V ruotano attorno alla pressione del successo e al sacrificio dell’integrità per raggiungerlo. Le dinamiche della serie riflettono le sfide della gioventù moderna: ansia da prestazione, ossessione per la fama e desiderio di validazione sociale tramite i social media, mostrandone anche le conseguenze emotive e fisiche. Gen V esplora dunque le sfide del crescere in un mondo governato dal potere e dalla fama, mescolando tematiche di crescita personale, scoperta dell’identità e corruzione morale, il tutto condito con il tono irriverente e brutale già visto in The Boys.
I protagonisti di Gen V: i giovani imperfetti
Gen V introduce una nuova generazione di super che, come i loro predecessori, sono ben lontani dall’essere perfetti. Marie Moreau è una studentessa ambiziosa, determinata a diventare una super di successo per redimersi dal suo tragico passato. Nonostante la sua forza e determinazione, Marie è costantemente tormentata dal senso di colpa, e la sua lotta interiore è uno dei motori principali della sua crescita come personaggio. In un ambiente come la Godolkin University, dove l’ambizione e la competizione sono la norma, Marie cerca di emergere senza perdere di vista la sua morale, nonostante sia spesso costretta a compiere scelte difficili.
Andre Anderson (interpretato da Chance Perdomo, deceduto nel 2024) è il figlio di un famoso supereroe, Polaris. Fin dall’inizio della serie, Andre è visto come il naturale erede del padre e uno degli studenti più promettenti della scuola, con la capacità di manipolare i metalli. Tuttavia, il peso delle aspettative e il desiderio di seguire le orme paterne lo mettono sotto una forte pressione. Andre si trova spesso in bilico tra il voler essere all’altezza delle aspettative e il desiderio di scoprire la sua vera identità. Nonostante la sua immagine pubblica di studente modello e futuro eroe, dentro di sé è tormentato dalle domande su cosa significhi veramente essere un eroe e dalle crescenti ambiguità morali che incontra lungo il suo percorso.
Emma Meyer, soprannominata “Little cricket” (interpretata da Lizze Broadway), ha un potere tanto unico quanto problematico: può rimpicciolirsi a piacimento, ma per farlo deve indursi il vomito. Emma è uno dei personaggi più vulnerabili di Gen V, alle prese con l’insicurezza e il desiderio di essere accettata in un mondo in cui essere un supereroe significa avere potere e visibilità. Il suo viaggio è caratterizzato dal cercare di capire come sfruttare le sue capacità uniche per qualcosa di più significativo, mentre naviga le pressioni sociali della sua generazione.
Jordan Li (interpretatə da London Thor e Derek Luh) ha la capacità di cambiare genere, con poteri che variano a seconda della sua forma: nel corpo maschile, Jordan è invulnerabile, mentre in quello femminile possiede maggiore agilità e velocità. Jordan rappresenta la fluidità di genere in modo unico e simbolico, ma la sua storia è segnata dalla ricerca di accettazione sia da parte della società sia di se stessə. Jordan è costantemente alla ricerca di un equilibrio tra il suo essere e le aspettative degli altri, sia in termini di potere sia di identità. Questa dualità lo rende uno dei personaggi più complessi della serie.
Cate Dunlap (interpretata da Maddie Phillips) è una studentessa dotata di un potere straordinario: può controllare le persone con il semplice tocco della mano, inducendole a fare qualsiasi cosa desideri. Tuttavia, questo potere ha un prezzo altissimo per Cate. Essere in grado di manipolare gli altri la pone in una posizione di costante controllo, facendola sentire isolata e temuta dagli altri. Cate lotta con il senso di colpa derivante dall’uso del suo potere, soprattutto quando lo utilizza per proteggere se stessa o i suoi amici, o per ottenere ciò che vuole.
Sam (interpretato da Asa Germann) è uno dei personaggi più misteriosi e tragici della serie. Internato contro la sua volontà per via della sua instabilità mentale, Sam ha una forza sovrumana, ma è tormentato da allucinazioni provocate dalla sua fragile psiche. La sua storia riflette i pericoli dell’abuso di potere e della manipolazione e rappresenta il lato più oscuro del mondo dei super, dove coloro che non riescono a controllare i propri poteri o la propria mente vengono messi da parte o sfruttati per scopi personali. Sam è in continua lotta per la propria sanità mentale, mentre cerca di trovare un senso nel mondo che lo ha tradito.
I protagonisti di Gen V condividono delle caratteristiche: sono giovani, confusi e alle prese con le aspettative che il mondo dei super impone loro. Come in The Boys, anche qui il potere si rivela un’arma a doppio taglio. Questi giovani non sono perfetti, ma lottano per trovare un equilibrio tra le loro aspirazioni e le realtà corrotte del mondo in cui vivono. La serie esplora il lato umano dei super, mettendo in luce difetti, insicurezze e traumi che li rendono personaggi in cui è facile immedesimarsi nonostante i loro poteri straordinari.
L’innovazione di The Boys e Gen V
The Boys e Gen V rappresentano un’innovazione coraggiosa per le serie TV moderne, spingendosi oltre i limiti della satira e dell’azione. La capacità di entrambe le serie di affrontare temi attuali, mantenendo un equilibrio tra violenza e ironia, le rende imperdibili. Con personaggi sfaccettati e trame avvincenti, The Boys e Gen V mostrano cosa può accadere quando il mito dell’eroe si scontra con la realtà brutale del potere. Chi cerca una serie capace di sfidare le convenzioni e offrire una riflessione profonda sulla società moderna troverà in queste due opere una visione dissacrante, ma allo stesso tempo affascinante.
Matthew Andrea D’Alessio