L'IVA sugli assorbenti potrebbe risalire al 10%
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È stata resa pubblica la bozza della legge di Bilancio per il 2024 approvata durante il Consiglio dei Ministri il 16 ottobre. Nel testo si legge che l’IVA sugli assorbenti, tamponi e coppette mestruali potrebbe subire un rialzo passando dal 5% al 10%.

L’IVA sugli assorbenti in Italia sotto i vari governi ha subito delle variazioni importanti, passando dal 22% al 10% con il Governo Draghi nel 2022 e dal 10% al 5% con il Governo Meloni nel 2023. Lo stesso Governo che per il 2024 prevede di fare un passo indietro. Come si legge nella bozza, all’articolo 11 “misura in materia di imposte”, non saranno solo i dispositivi mestruali ad essere soggetti ad un rialzo dell’IVA ma anche i prodotti per l’infanzia (latte in polvere e prodotti per l’alimentazione dei bambini nella prima infanzia). Il perché di questo cambio di rotta lo spiega la stessa presidente del Consiglio, riferendosi in particolare ai prodotti per l’infanzia, durante la seduta alla Camera dei Deputati il 25 ottobre «non abbiamo rinnovato questa misura per un fatto semplice: non ha funzionato. Non ha funzionato perché, io devo dire la verità, ho controllato e monitorato lungo quest’anno l’andamento dei prezzi sui prodotti per la prima infanzia e, purtroppo, il taglio non ha prodotto quello che speravamo. E vi dico una cosa di come vedo io la politica: quando le cose non funzionano, non si rinnovano.»

La scelta del governo è stata immediatamente criticata da Anna Rea presidente dell’ADOC – Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori – che in un comunicato ha dichiarato «Il Governo ha un talento straordinario nel rimangiarsi le promesse. La scelta di aumentare l’IVA per i prodotti per l’infanzia e gli assorbenti, infatti, va nella direzione opposta a quel che dichiara. Il tema non è portare dal 5% al 10% l’IVA su tali prodotti perché i prezzi non sono diminuiti, anzi sono aumentati, dato che la maggior parte dei commercianti non ha ridotto i listini al pubblico. La ragione va ricercata nella speculazione e nella mancanza di controllo dei prezzi.» Questa decisione porterà problemi sia alle famiglie che alle persone che mestruano (ndr, non solo le donne mestruano, ma anche le persone non binarie e transessuali) aumentando il divario di genere e la period poverty.

Cos’è la period poverty?

Il termine inglese period poverty fa riferimento alla povertà provocata dalle mestruazioni che si manifesta con la mancanza o il limitato accesso ai dispositivi mestruali, all’educazione mestruale e a servizi igienici adeguati. Secondo la Banca Mondiale 500mila donne e ragazze hanno accesso limitato a servizi igienici per le mestruazioni, mentre 1,25 miliardi di donne e ragazze non hanno bagni sicuri e privati. La mancanza di La situazione è peggiorata durante la pandemia da Covid-19 e anche nel contesto delle guerre ci si dimentica che le persone mestruano. E’ un problema che non riguarda solo i paesi poveri ma anche quelli ricchi: l’aumento dell’IVA sugli assorbenti può essere una delle cause di povertà legata alle mestruazioni. L’aumento delle tasse, prezzi alti dei prodotti e i salari bassi compromettono la qualità della vita: ci sono persone che quando mestruano non vanno a scuola o a lavoro (secondo The Hygiene and Health Report 2020-21 in Italia sono il 40%), che non riescono a permettersi di comprare gli assorbenti o svolgere qualsiasi attività quotidiana.

L’Unione Europea nel 2019 aveva firmato una risoluzione dove azzerava l’IVA su assorbenti, tamponi e coppette mestruali esortando gli Stati membri di usufruire di questa esenzione sull’IVA. Nella stessa risoluzione, incoraggiava gli Stati membri a «fornire gratuitamente prodotti per l’igiene femminile in determinati luoghi (pubblici), quali scuole, università e rifugi per i senzatetto, nonché per le donne provenienti da ambienti a basso reddito, al fine di eliminare completamente la povertà legata al ciclo mestruale in tutti i bagni pubblici dell’UE.» Ma tutto questo è stato ignorato dall’Italia.

È da tener presente che per ora si tratta di una bozza della legge di Bilancio, quindi il testo potrebbe ulteriormente cambiare prima della firma definitiva il 31 dicembre.

Gaia Russo

Gaia Russo
Eterna bambina con la sindrome di Peter Pan. Amante dei viaggi, della natura, della lettura, della musica, dell'arte, delle serie tv e del cinema. Mi piace scoprire cose nuove, mi piace parlare con gli altri per sapere le loro storie ed opinioni, mi piace osservare e pensare. Studio lingue e letterature inglese e cinese all'università di Napoli "L'Orientale".

1 commento

  1. Aspetta e spera! Non faranno niente, perchè stanno cercando di eliminare i poveri, non la povertà. Hanno iniziato con l’informazione oscurando le varie realtà.
    Vi rendete conto che il servizio pubblico RAI che era già semipubblico è diventato tutto dell’estrema destra, con rare eccezioni che vogliono silenziare come Report. Simili a Mediaset, trasmettono materiali video di archivio, telefilm e trasmissioni degli anni 50, o cazzate tipo GF.
    Le manifestazioni pacifiste o alternative a più voci non esistono più. Si devono cercare in rete.
    E’ GIA’ REGIME! La gente comune è ridotta in miseria e non si cura più. Nel mio piccolo comune oramai da anni sento ogni giorno il suono di almeno due o tre ambulanze, perchè i pochi medici rimasti non si disturbano per soccorrere persone in difficoltà a casa. Tutto a pagamento. Sanità Pubblica azzerata dal profitto. Invece si sprecano miliardi in armi e contratti in energie che se ne fottono dell’ambiente, mentre i viaggi aerei dei politici proliferano a nostre spese.
    Devono essere cacciati a calcioni al più presto possibile.

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