E’ stato indetto lo sciopero dopo un gravissimo episodio di aggressione, avvenuto il giorno 30 settembre 2016 nella redazione centrale del quotidiano Metropolis. L’aggressore, nonché  finanziatore e imprenditore al quale il gruppo L’Espresso-Finegil sta per cedere il quotidiano “la Città”, ha verbalmente minacciato alcuni giornalisti, arrivando all’aggressione fisica di due cronisti. A tal proposito il Comitato di redazione del quotidiano “la Città” ha indetto sei giorni di sciopero in cui il quotidiano sarà regolarmente in edicola, fino a martedì 4 ottobre, giorno in cui i sindacati nazionali e locali sono convocati nella sede della Fieg a Roma per il primo incontro ufficiale con la società cedente e la società cessionaria.

Su questo spiacevole accaduto si sono pronunciati anche l’Ordine dei giornalisti della Campania, Il Sindacato unitario dei giornalisti della Campania e i consiglieri nazionali campani della Fnsi, essi si ritengono amareggiati e preoccupati soprattutto perchè tali comportamente derivino dall’imprenditore che sta per acquistare il quotidiano da gruppo Espresso.  Nella sede di Metropolis si sono recati il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, il segretario regionale del SUGC, Claudio Silvestri, e il segretario territoriale del SUGC, Vincenzo Lamberti. 

Come ha affermato Antonio Abagnara, segretario provinciale della FISTel-CISL di Salerno:” La preoccupazione è che tale atto denoti una pericolosa concezione della libertà di opinione e dell’autonomia dei giornalisti, in un paese che già non brilla su questo tema, nonché un atteggiamento inaccettabile nei confronti dei propri lavoratori. Per questo motivo esprimiamo tutta la nostra perplessità per la prossima cessione de “La Città”, quotidiano che ha nel proprio DNA determinati valori ed è abituato a lavorare in un certo modo, cose che negli anni lo hanno portato ad essere un modello di riferimento per la provincia di Salerno e anche oltre”.

Dopo queste tristi vicissitudini, l’intero corpus dei giornalisti di Libero Pensiero esprime solidatietà e supporto ai colleghi che mentre svolgevano il proprio operato, hanno visto venir meno i fondamenti sul quale si fonda tale lavoro.

Nicoletta Crescenzo

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