L’ISIS sta cingendo d’assedio Kobane, una città siriana a maggioranza curda situata al confine con la Turchia.

La CNN ha riferito che il Califfato ora controlla l’angolo sud-ovest della città, già ribattezzata dagli jihadisti col suo nome arabo Ayn al-Arab (“fonte degli Arabi”), e migliaia di civili sono fuggiti dalla città a maggioranza curda nel nord della Siria quando negli ultimi giorni le forze ISIS hanno avanzato verso di essa.
L’ingresso degli jihadisti in città arriva il giorno dopo la votazione del Parlamento turco che con ampia maggioranza ha autorizzato l’uso della forza militare contro l’ISIS in Iraq e Siria.

La reazione Turca all’ISIS

Si è creata una situazione particolare per il paese anatolico, quindi, che vede combattere sullo stesso lato della barricata i turchi insieme ai nemici storici del PKK, il Partito Comunista Curdo, che da decenni è impegnato attivamente per l’autodeterminazione del popolo curdo combattendo contro il governo di Ankara.
Il Primo Ministro turco, Ahmet Davutoglu, ha dichiarato: “Abbiamo accolto i nostri fratelli che sono scappati da Kobani. Faremo tutto il possibile per evitare che cada nelle mani del Califfato“.

La conquista della città curda rappresenta il culmine attuale dell’ascesa degli jihadisti, che da mesi hanno soggiogato territori situati nella porzioni settentrionale e orientale della Siria e nell’Iraq occidentale e settentrionale sotto la bandiera dello Stato Islamico della Siria e dell’Iraq (Islamic State of Siria and Iraq, ISIS appunto).
Ai civili rimanenti è stato ordinato giovedì di evacuare la zona, mentre i combattenti curdi hanno dichiarato l’intenzione di rimanere e combattere i jihadisti strada per strada, e in questo momento i curdi stanno presidiando con i cecchini alcuni punti nevralgici della città per bloccare la penetrazione delle forze del Califfato.

Le diverse voci sull’assedio dell’ISIS

Un combattente dell’Esercito Siriano Libero a Kobani ha dichiarato alla CNN che l’ISIS aveva conquistato la parte occidentale della città mentre in quella sud-occidentale ancora si combatteva, tuttavia l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, una organizzazione di controllo con sede a Londra, ha dichiarato che secondo loro gli Jihadisti non erano ancora entrati dentro la città.
Sempre alla CNN un combattente curdo ha dichiarato che i militanti della resistenza erano pronti a morire, se necessario.
Sappiamo che cosa accadrà se l’ISIS prende il sopravvento nella nostra città” ha detto. “La nostra lotta non è solo per i curdi, è una lotta per tutta l’umanità. Quando le persone vengono decapitate e le loro teste vengono gettate via come agli animali, combattere è un dovere.
Se l’ISIS riuscisse a conquistare Kobani avrà il controllo completo di una striscia di terra che va dalla sua capitale autoproclamata di Raqqa, in Siria, fino al fiume Eufrate sul confine turco, a più di 100 chilometri di distanza.

Giacomo Sannino

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