L’azienda Titagarth Firema, una delle tre concorrenti nella gara d’appalto per la realizzazione e consegna di 10 nuovi treni destinati a percorrere la Linea 1 della metropolitana di Napoli, ha annunciato il proprio ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale contro l’esito della procedura, che l’ha vista perdente.

Lo scorso giugno, infatti, era stata annunciata vincitrice della commessa la spagnola Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles – CAF, che avrebbe potuto contare su un budjet di circa 98 milioni di euro, allo scopo di realizzare i 10 nuovi vettori che sarebbero entrati in funzione comunque non prima di 18 mesi; i fondi destinati al pagamento dei treni della Linea 1 sono stati estrapolati dal Piano Operativo Regionale, che ha previsto una voce apposita nella rubrica denominata appunto “Linea 1 Metropolitana di Napoli”. Si tratta dunque di una somma cospicua che l’azienda spagnola, titolare della cosiddetta aggiudicazione provvisoria, si è assicurata grazie a un progetto ritenuto vincente su quello della stessa Titagarth e di un altro competitor. L’iter procedurale era stato avviato nell’agosto del 2015 e le fasi conclusive della presentazione dei progetti erano state finalizzate nel dicembre scorso. Inoltre, si leggeva in una nota del Comune di Napoli dell’epoca, la formula prescelta per la gara, il cosiddetto accordo quadro, avrebbe consentito una certa flessibilità dell’intesa con l’azienda vincitrice: infatti, questo avrebbe permesso, <<reperendo ulteriori finanziamenti, anche di ampliare la fornitura oltre questi primi 10 treni>>. Insomma, sembrava tutto pronto e regolare, almeno fino all’inizio di questa settimana.

Invece, la Titagarth Firema Adler SRL, società a partecipazione al 90% indiana, grazie alla quota detenuta da Titagarh Wagons, e al 10% napoletana grazie alle azioni in mano alla Adler Plastic, in passato finita sotto i riflettori a causa del salvataggio della vecchia Firema proprio da parte di questa join venture italo – indiana (che ha portato alla costituzione del nuovo soggetto societario), ha contestato decisamente l’assegnazione, ritenendo che esistano validi motivi per suffragare il ricorso già depositato al TAR contro la procedura. Secondo fonti riconducibili al quotidiano Repubblica, lo stesso ricorso conterrebbe anche la richiesta di accedere agli atti dell’amministrazione relativi al procedimento: se questo fosse vero, si tratterebbe di una mossa per meglio circostanziare la richiesta di accertamento al Tribunale, o per specificare motivi aggiuntivi a quelli già precisati. Ad ogni modo, si tratterebbe comunque di una mossa in grado di dilatare potenzialmente di molto i tempi previsti dal Comune per l’acquisizione dei treni, mettendo in pericolo il futuro della Linea. Ecco perché da Palazzo San Giacomo sono filtrate le prime rassicurazioni sulla vicenda: l’Avvocatura comunale è già stata sollecitata per approntare le prime contromisure, col tempo che già corre inesorabile verso la prima udienza del 14 settembre.

Tempo che i viaggiatori della Linea 1, però, continuano a perdere ogni giorno su una tratta già lunga, in attesa di ulteriore ampliamento a breve e ormai sempre più congestionata da un traffico passeggeri che aumenterà notevolmente al rientro definitivo dalle vacanze, quando i lavoratori e gli studenti risentiranno anche della chiusura della Funicolare Centrale, estesa per i prossimi mesi. Già in estate i tempi di attesa dei treni si sono dilatati a dismisura, a causa proprio dell’esiguo numero di vagoni e treni disponibili: ecco perché la partita del ricorso contro l’aggiudicazione alla spagnola CAF sarà da giocare nel più breve tempo possibile. Si tratterebbe peraltro dei primi mezzi nuovi in arrivo dopo ben 11 anni.

Ludovico Maremonti

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