La cessione del quinto dello stipendio è una particolare forma di prestito, che per le banche ed istituti di credito, è sempre ben accettata. Questo perché, grazie al modo in cui viene restituito il debito (tramite una trattenuta dal salario), c’è la garanzia di poter estinguere il finanziamento.
Ma i vantaggi non sono soltanto per le banche ma anche per chi lo richiede, dato che è possibile usufruire di questo prestito anche se in passato ci sono stati problemi di credito. Occorre però, fare delle precisazioni molto importanti (che vedremo di seguito).
Come funziona la cessione del quinto dello stipendio
La cessione del quinto dello stipendio – come già suggerito – è una particolare forma di finanziamento, la cui estinzione del debito viene garantita tramite addebito dalla busta paga. Quindi il datore di lavoro del dipendente che usufruisce di questo prestito, conscio della situazione, provvederà a sottrarre dal salario mensile, la parte che verrà destinata alla restituzione del credito.
Si tratta di un prestito a tasso fisso che rientra nella categoria dei finanziamenti personali, proprio perché alla domanda di richiesta non viene domandato il motivo per la quale serve il credito. Viene anche chiamato “quinto dello stipendio”, perché il massimo da poter trattenere è proprio il quinto del salario mensile (lo stesso concetto vale per la cessione del quinto della pensione).
Tuttavia, ci sono dei requisiti specifici da soddisfare. Il richiedente del prestito dev’essere assunto a tempo indeterminato e può essere sia un dipende privato che pubblico, oppure semplicemente un pensionato che comprovi quanto detto tramite il suo cedolino pensionistico.
Anche il datore di lavoro ha delle condizioni specifiche da soddisfare. Intanto deve dimostrare che la sua azienda dispone di una solidità economica, e poi deve avere un numero minimo di dipendenti che solitamente si aggira a 16.
Se il lavoratore è subordinato a progetto oppure ha un contratto di lavoro a tempo determinato, la cessione del quinto dello stipendio è richiedibile ma a patto che la sua durata non sia oltre la scadenza naturale del contratto di lavoro.
Di solito la durata della cessione del quinto va da un minimo di 24 mesi (2 anni) fino ad un massimo di 120 mesi (nonché 10 anni).
Cessione del quinto dello stipendio: quali garanzie occorrono?
La semplicità della cessione del quinto dello stipendio sta proprio nell’assenza di garanzie aggiuntive. È sufficiente infatti, garantire di avere un posto di lavoro stabile, che possa rassicurare l’ente bancario o finanziario che sia, di poter restituire ed estinguere il debito senza particolari problemi.
L’unica condizione obbligatoria richiesta da parte delle banche, è quella di sottoscrivere una polizza contro la vita e infortuni sul lavoro, in modo tale che in caso di sinistri o morte precoce del lavoratore, l’ente finanziario potrà rivalersi sulla polizza, che rifletterà sulla parte eccedente del TFR.
Per tutta la durata del rimborso i lavoratori non hanno diritto a richiedere alcun anticipo sul TFR (proprio perché è una garanzia contro spiacevoli imprevisti).
Documenti del dipendente (pubblico o privato)
Un dipendente (prestatario), deve comprovare la sua posizione lavorativa. Per farlo nel modo più adeguato, ecco i documenti che deve presentare:
- Ultima busta paga;
- Certificato del salario (che riporta la data in cui il lavoratore è stato assunto);
- Retribuzione mensile e annua (al lordo e al netto delle tasse);
- Importo TFR maturato fino a quel momento (insieme ad eventuali trattenute in busta paga).
La pratica si potrà concludere positivamente, nel momento in cui il lavoratore firmerà la delega da consegnare al suo datore di lavoro, in cui autorizza a detrarre dalla busta paga l’importo necessario per restituire il credito ottenuto in prestito (tramite appunto, cessione del quinto dello stipendio).
Il datore di lavoro dovrà dare il suo benestare all’ente di credito o banca che sia, in modo tale che si concluda l’esito della pratica in modo positivo.
Documenti del pensionato
Per un pensionato è molto più facile e veloce, dato che per ottenere la cessione del quinto della sua pensione, tutto ciò che dovrà presentare è il suo cedolino pensionistico.
Sia per i pensionati che per dipendenti, è possibile recedere dal contratto con un anticipo di almeno 14 giorni, e inviando una raccomandata con ricevuta di ritorno destinata all’ente bancario o finanziario che si è occupato del finanziamento.
Estinzione anticipata della cessione del quinto: è possibile?
La cessione del quinto può essere estinta anticipatamente. Quello che però prevede la Legge, si basa sulla penale massima applicabile, che non può superare l’1% del debito residuo. Quanto alla polizza sottoscritta obbligatoriamente, essa dovrà essere rimborsata in un’unica soluzione, tenendo conto soltanto del premio non goduto fino al momento di estinzione anticipata.
Il modo migliore per fare la scelta giusta è sicuramente quella di informarsi tramite contenuti relativi alla cessione del quinto che puoi reperire in rete su molti blog di settore.
Ovviamente è opportuno considerare – nonostante i vantaggi di questo prestito – anche il TAEG, che è l’unica voce che riassumerà dettagliatamente il costo complessivo dell’intero finanziamento personale.