La presenza della camorra nell’agro nocerino-sarnese è una realtà ormai affermata. A conferma di ciò, a seguito delle due sparatorie avvenute il 25 ottobre nei pressi della palestra “Penta World” in via D’Alessandro a Nocera Inferiore, sono state avviate delle indagini che coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno hanno portato a due fermi.
La notizia è emersa nel corso della conferenza stampa tenutasi il 31 ottobre presso la Procura della Repubblica di Salerno, durante la quale appunto è stata data conferma di tre stati di fermo, in attesa di convalida, per le suddette sparatorie.
L’operazione che ha portato a questo risultato è stata eseguita dalla Squadra Mobile di Salerno insieme al Commissariato di Nocera Inferiore. Il primo fermo è a carico di Marco Iannone, trentatreenne, ritenuto uno dei capi delle due organizzazione criminose coinvolte (ovvero le famiglie dei Manzo e dei Cuomo, da tempo coinvolte in una lotta per il controllo dello spaccio di droga); il secondo fermo invece è per un seguace dell’altro fronte, Francesco Manzo, trentuenne di Nocera Inferiore, precedentemente colpito ad una gamba il 23 ottobre.
Successivamente, si è costituito anche il terzo uomo sfuggito alla cattura, Mario Tortora, di appena 23 anni, indiziato di aver partecipato alla “stesa” fuori la palestra e accusato di rapina. Indagato per favoreggiamento personale con l’aggravante mafiosa anche Aristide Castro, trentaseenne, che ha riportato dichiarazioni false alla polizia circa le due sparatorie in questione.
Alla conferenza stampa era presente anche il Questore Dott. Pasquale Errico, che ha dichiarato: “Noi ci assicuriamo di preservare la tranquillità che in quel frangente era minato da situazioni che comunque ne attentavano alla normale vivibilità dei cittadini. Noi non dobbiamo consentire che situazioni che attentano all’ordine pubblico e alla sicurezza debbano avere una radicalizzazione sul territorio. C’è stata una forte sinergia tra Polizia Giudiziaria ed Autorità Giudiziaria e quindi il plauso per i miei funzionari“.
I complimenti alle forze dell’ordine però non bastano perché per scardinare questo fenomeno c’è bisogno di lavoro ed impegno collettivo, è per questo che il procuratore Corrado Lembo ha affermato: “Bisogna che i cittadini collaborino di più, uscendo dall’omertà“.
Federica Ruggiero