Da un’indagine condotta dall’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza in Italia i minori maltrattati sono oltre 91mila. I bambini presi in esame sono stati 2,4 milioni residenti in 231 comuni differenti. Si tratta della prima indagine svolta nel nostro Paese. L’Italia è stata spesso ”richiamata” dall’ONU per l’assenza di dati in materia e finora non aveva mai adempiuto sul fronte abuso minorile.
Per quanto riguarda il sistema di monitoraggio sono stati presi in considerazione solo i minori seguiti dai servizi sociali. È stata scelta questa fonte in quanto istituzionalmente deputata all’esercizio della tutela di tutti i minori. I dati raccolti si basano su cinque elementi: il numero dei minorenni che i servizi sociali hanno in carico, il numero di quelli maltrattati seguiti con le loro caratteristiche principali (genere, cittadinanza, età), le forme di maltrattamento rilevate dai servizi, le tipologie di prestazioni che i bambini e gli adolescenti presi in carico hanno ricevuto.
I casi di abuso minorile sono più numerosi al sud e al centro (rispettivamente 273,7 e 259,9 ogni mille) contro i 155,7 casi al nord e i più coinvolti sono le bambine e gli stranieri.
Per quanto riguarda le tipologie di maltrattamenti subiti al primo posto troviamo la trascuratezza materiale e/o affettiva (47,1% dei casi), al secondo la violenza assistita (un bambino su 5 di quelli maltrattati è testimone di violenza domestica e ne soffre le conseguenze). Il maltrattamento psicologico ha un’incidenza superiore rispetto a quello fisico (13,7% contro il 6,9%).
Mediamente ogni bambino maltrattato riceve varie tipologie di servizio di protezione e tutela: assistenza economica alla famiglia (27,9% dei casi), inserimento in comunità (19,3%), assistenza domiciliare (17,9%), affidamento familiare (14,4%), assistenza in un centro diurno (10,2%).
Il Nord Italia risulta maggiormente all’avanguardia rispetto al Centro e al Sud per livello d’efficienza. I servizi sociali del Settentrione, assistendo un numero maggiore di minori, hanno una migliore performance e riescono a svolgere una funzione anche di prevenzione, mentre al sud e al centro arrivano ai servizi soprattutto i casi più gravi.
Grazie ai dati raccolti è possibile, inoltre, fare un confronto con gli altri paesi. L’Italia ha un indice di prevalenza (9,5 casi ogni mille bambini sono maltrattati) inferiore al Canada (9,7), Inghilterra (11,2) e Stati Uniti (12,1). I numeri citati in precedenza, quindi, vista la situazione negli altri paesi industrializzati in cui è stata svolta la medesima indagine, non sono poi così allarmanti come sembrano. Certo, vista la difficoltà nel reperirli sono da prendere con le pinze, ma tutto sommato lasciano ben sperare anche se c’è molta strada da fare per ridurre le disparità tra le varie aree del paese.
Vincenzo Nicoletti