Ieri mattina, nel Salotto Comunale di Battipaglia, si è svolta una conferenza stampa dei capigruppo, alla quale hanno preso parte anche diversi consiglieri comunali. Dall’opposizione sono arrivate accuse pesanti nei confronti dell’Amministrazione Francese. Un documento redatto da Gerardo Motta, Alessio Cairone, Luisa Liguori e Renato Vicinanza, dimostrerebbe le responsabilità del governo cittadino nella vicenda che riguarda la realizzazione di un impianto di compostaggio a Battipaglia.
Continua a tenere banco la vicenda che riguarda la realizzazione di un impianto di compostaggio a Battipaglia, che dovrebbe trattare circa 35.000 tonnellate di rifiuti annui. Domenica scorsa, presso l’auditorium della parrocchia San Gregorio VII, si è svolta un’assemblea pubblica organizzata dal comitato spontaneo per il “no al sito di compostaggio”. All’incontro hanno partecipato Stefania Battista, in qualità di portavoce; Raffaele Cucco Petrone, ex consigliere regionale; Umberto D’Aniello, fondatore del comitato e Cosimo Panico, da anni vicino alle tematiche ambientaliste.
E la sindaca Cecilia Francese, presente all’assemblea, ha parlato di piano B. La prima opzione, infatti, sarebbe quella di un secco “no” all’impianto di compostaggio. La seconda scelta, invece, sarebbe rinunciare a un impianto così grosso come quello previsto, per realizzare un piccolo compostaggio di comunità che lavorerebbe 5-6mila tonnellate all’anno. Poi annuncia, insieme all’assessore all’Ambiente Stefania Vecchio, che è pronto un ricorso al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Proprio l’assessore Vecchio, ieri mattina ha inaugurato la conferenza stampa parlando delle attività svolte dal 5 agosto per combattere i miasmi:
«Abbiamo iniziato i controlli il 5 agosto e non abbiamo ancora i risultati. I miasmi provengono dall’impianto di compostaggio di Eboli. Parrebbe che i siti avessero problemi con le quantità di rifiuti stoccati, poiché superiori a quelle autorizzate. Il commissario dell’Arpac, Corvino, ha assicurato che ci sarà un’unità mobile per il controllo dell’aria, non appena le apparecchiature saranno disponibili. Saremo i primi in Campania a Battipaglia. In ogni caso, prima dei tre anni, tra screening e controlli vari, non si risolverà questo problema».
Dall’opposizione, però, piovono accuse pesanti: «Apprezzo ciò che dice l’assessore, ma non è possibile – dice Motta – che si addossi la colpa agli altri per ogni problema. È la cosa più comoda quando non si riesce a venire a capo dei problemi. La gente è indignata. Credo sia il momento di farla finita. Io e gli altri colleghi abbiamo preparato un documento di quello che non è stato fatto dall’insediamento fino a oggi».
Un documento, redatto da Alessio Cairone, Renato Vicinanza, Luisa Liguori e Gerardo Motta, che dimostrerebbe forti responsabilità di questa Amministrazione nella vicenda. «Il 27 luglio 2016 – prosegue Motta – la giunta regionale presenta la proposta preliminare sui rifiuti, dove Battipaglia viene citata varie volte, esplicitamente per un nuovo impianto di compostaggio. Nei 60 giorni successivi Battipaglia non presenta alcuna osservazione, dando col suo silenzio, un sostanziale assenso. E ancora a gennaio 2017, quando l’Ansa annuncia i 25 siti di compostaggio, tra cui figura anche Battipaglia, nessuno muove un dito».
Stando al documento, un caso analogo si sarebbe verificato a Santa Maria Capua Vetere, nel casertano. Che, però, a differenza di Battipaglia, chiede di essere ascoltato riuscendo a ottenere l’eliminazione dell’impianto. Accuse di negligenza, dunque, da parte della minoranza che attacca: «sapevano tutto da un anno».
Paolo Vacca